UAE Team Emirates, Mauro Gianetti: “Vogliamo essere al via del Giro con un Pogacar al 100%, ma sarà importante gestire bene le forze per il Tour”

Tadej Pogacar si appresta a tentare l’impresa di vincere sia Giro d’Italia che Tour de France nella stessa stagione. Una doppietta, questa, che come noto non riesce da più di un quarto di secolo, quando Marco Pantani si impose in entrambi i GT nella magica estate del 1998, e che nelle ultime stagioni è stata tentata da pochissimi corridori. Quest’anno ci proverà l’attuale numero uno del ciclismo mondiale, che per la prima volta parteciperà alla Corsa Rosa e correrà due Grandi Giri nello stesso anno; una combinazione che ha richiesto una programmazione specifica da parte dell’UAE Team Emirates e del fenomeno sloveno per essere al meglio in entrambi gli appuntamenti.

Il primo grande cambiamento che abbiamo apportato nella preparazione di Tadej è stato quello di includere solo nove giorni di gara nel suo programma verso il Giro d’Italia – ha spiegato Mauro Gianetti, team principal della formazione emiratina, a Wielerflits – Abbiamo inoltre deliberatamente pianificato di non fare gare tra la Liegi-Bastogne-Liegi e il Giro. Recentemente abbiamo lavorato molto più su una base ampia per puntare ai Grandi Giri, il che significava che le classiche dovevano essere escluse. La Liegi ha molto dislivello, che rientra nella pianificazione, puoi avvicinarti alla Doyenne con l’allenamento per i Grandi Giri”.

Nonostante i pochi giorni di gara, il 25enne ha raccolto ben sette vittorie, dominando a Strade Bianche, Volta a Catalunya e, appunto, Liegi-Bastogne-Liegi: “È il miglior Pogacar che abbia mai visto? Non lo so. Continua a stupirmi ogni volta. È incredibile quello che fa. Domenica è stata una giornata emozionante, perché sapevamo che voleva vincere soprattutto per dedicare la vittoria alla sua compagna. In gara non ha messo solo le gambe, ma anche il cuore. Tutti sapevano che avrebbe attaccato sulla Redoute. L’ha fatto, ma nessuno è riuscito a seguirlo. Tadej è stato fantastico”.

Ora, il mirino si sposta sulla Corsa Rosa: “Abbiamo fiducia per il Giro d’Italia, ma ovviamente il Giro resta il Giro – ha proseguito Gianetti – È una corsa di tre settimane, con colpi di scena spesso sorprendenti e tappe spettacolari. Sono più 21 classiche, che una gara di tre settimane. Dobbiamo affrontarlo con grande rispetto. Stiamo lavorando duramente con la squadra per arrivare all’inizio del Giro con la formazione migliore per supportare Tadej. Lo prendiamo molto sul serio”.

Per questo motivo, Pogacar si presenterà alla partenza al top della condizione: “Vogliamo essere al via del Giro d’Italia con un Tadej al 100%. Non puoi andare in Italia con una forma fisica scarsa, perché non sarà così facile. Sarà importante gestire bene le forze durante il Giro e avere energie sufficienti per il Tour de France. L’obiettivo è chiaro: vogliamo vincere sia il Giro che il Tour con Tadej, e proveremo a farlo nel prossimo periodo. Per noi non ce n’è uno al di sopra dell’altro“.

“Eppure, dobbiamo continuare a ripeterci che non sarà facile. Possono succedere tante cose in una competizione di tre settimane. Quante volte abbiamo pensato in passato: il principale favorito vincerà facilmente? I nostri corridori sanno che ciò non avverrà automaticamente. A volte è più complicato vincere il Giro che il Tour de France“, ha concluso Gianetti.

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